Formatos de consumo

I nuovi format di consumo che stanno arrivando sul mercato della marijuana

  • Bevande alcoliche, capsule di caffè, pasticche, cerotti transdermici o polvere di marijuana: ecco gli ultimi sviluppi dell’industria della cannabis per massimizzare i benefici della pianta nelle sue diverse modalità.
  • Prodotti che sono stati concepiti per soddisfare la domanda di una società sempre più interessata alla marijuana, medicinale o ricreativa che sia.
Formatos de consumo

Dall'inizio di quest'anno, la cannabis ricreativa può essere consumata in tutta tranquillità lungo l'intera costa ovest degli USA, paese che ha già legalizzato l'uso medicinale in metà degli stati. Nel frattempo, anche il Canada ha programmato la legalizzazione della cannabis ricreativa, prevista per giugno. L'uso medicinale, invece, va avanti ormai da qualche anno. In tale contesto, l'industria nordamericana ha registrato una forte crescita e ha cominciato a interessarsi non solo alla coltivazione ma anche ai nuovi format di vendita.

Un boom che si è tradotto addirittura nella riappacificazione di due nemici storici, ovvero i settori dell'alcool e della cannabis, che ora lavorano fianco a fianco nello sviluppo di birre, energy drink e cocktail arricchiti con le proprietà della pianta. Ma non solo, le nuove proposte includono anche preparati di cannabis sotto forma di capsule di caffè.

Nel settore terapeutico, le imprese di cannabis hanno cominciato ad andare oltre le classiche creme ed oli ricchi di CBD, puntando su nuovi format tra cui le pasticche, i cerotti transdermici o addirittura la polvere di marijuana, quest'ultima da vendere ai produttori di alimentari o direttamente ai consumatori, che possono prenderla sciolta in acqua.

Così, è entrata in scena la creatività dei nuovi imprenditori, che hanno trovato nella cannabis la loro gallina dalle uova d'oro. Altrettanto interessati si mostrano gli investitori, che si fregano le mani davanti alle crescenti aspettative per i nuovi format. Vi presentiamo alcuni dei più rilevanti.

Birre alla cannabis e altre bevande alcoliche

Se non puoi batterli unisciti a loro, dice il proverbio. Proprio quello che devono aver pensato nel settore dell'alcool, sempiterno nemico della cannabis che ha finalmente ceduto al fascino della pianta, commercializzando sempre più bevande alcoliche alla marijuana come richiamo per i clienti.

Prima sono arrivate le birre (l'artigianale Cannabeer in Spagna, a base di canapa, HanfBlüte in Svizzera, Euphoria Cannabis Beer nella Repubblica Ceca, Cannabis Club Beer in Germania o Haze Cannabis Beer nei Paesi Bassi, tra le altre), ma subito si sono aggiunte anche altre bevande alcoliche.

In tale contesto, Constellation Brands, impresa di vini e liquori nota per le marche di birra Corona e Modelo, ha concluso un accordo di collaborazione con la multinazionale di cannabis Canopy Growth per la creazione di una nuova linea di bevande alcoliche alla cannabis, che però non verrà commercializzata negli Stati Uniti fino a quando la pianta non sarà stata legalizzata in tutto il paese. Le vendite dunque si limiteranno al Canada, dove la legalizzazione dell'uso ricreativo è prevista per l'estate. L'implementazione, però, avverrà in modo graduale, per cui la vendita di prodotti alimentari e bevande dovrà aspettare fino al 2019.

Tale collaborazione arriva in mezzo a voci che parlano di un possibile calo del consumo di alcool in favore della marijuana. Infatti, in base a studi di mercato riguardanti il consumo di entrambe le sostanze negli Stati Uniti durante 80 e 35 anni rispettivamente, l' 80% dei consumatori di alcool ne limitano l'assunzione quando la cannabis entra in gioco.

Nel frattempo, anche le bevande analcoliche alla marijuana sono riuscite a ritagliarsi un posto sul mercato, nell'America del nord e altrove. Per esempio in Colorado, dove la cannabis ricreativa è stata legalizzata nel gennaio 2014, favorendo la proliferazione di prodotti quali gli elisir Dixie, bevande al cocomero, alla pesca o al limone con circa 90 milligrammi di THC per bottiglietta. Come fatto notare dal fabbricante, l'effetto potrebbe variare a seconda della persona e delle circostanze, per esempio se si prende a stomaco vuoto.

Un'altra bevanda degna di nota è Cannabis Energy Drink, un preparato a base di caffeina, taurina, zuccheri e, va da sé, estratto di semi di canapa, ma privo di THC che è possibile acquistare anche in Europa.

Capsule di caffè e marijuana

In vista dell'imminente legalizzazione ricreativa in Canada, la marijuana ha riscosso interesse anche nel settore del caffè. Club Coffee, ad esempio, con sede a Toronto dal 1906, si è recentemente associata con CannaTrust, produttore di cannabis medicinale autorizzato dalla metà del 2014, per la costituzione di Cannabis Coffee & Tea Pod Company Ltd, azienda che, sotto il marchio BrewBudz, commercializzerà capsule di caffè, tè e cioccolata alla cannabis da utilizzare nelle macchine Nespresso e simili. Al fine di testare l'accettazione del prodotto con un pubblico più abituato a questo tipo di articoli, in una prima fase le capsule verranno immesse soltanto sul mercato statunitense.

BrewBudz, però, non è stato il primo marchio ad innovare con questo format. A fargli concorrenza ci sono ad esempio Jane's Brew e le sue capsule alla cannabis, a circa 10 dollari la scatola. Ad azione rapida e di lunga durata, ogni capsula contiene 10 mg di THC ma niente odore né sapore di cannabis. Un successone che è stato premiato nella categoria Best Edible della HempCon.

Pasticche e cerotti di marijuana medicinale

Ormai satura di oli e creme, anche l'industria della marijuana medicinale cerca di reinventarsi con nuovi format, puntando sulla medicina in senso più stretto con prodotti quali pastiche e cerotti transdermici come quelli che si usano quando serve una mano per lasciare il fumo.

Almeno questo è l'approccio sostenuto da Richard Goldstein, cofondatore dell'impresa canadese Canntab Therapeutics, che ha recentemente spiegato come una delle loro principali sfide sia appunto portare i progressi medici nel campo della cannabis terapeutica. Sempre sulla stessa linea, Goldstein ha appena concluso un accordo con il produttore canadese Emblem per la fabbricazione di questo tipo di compresse.

Secondo Goldstein, le loro proposte saranno accolte favorevolmente dalla comunità medica perché i loro prodotti permettono un aggiustamento del dosaggio identico a quello delle pasticche tradizionali. "Le nostre pillole sono a rilascio prolungato, con una durata tra 12 e 18, e sono state appositamente concepite per la cura del dolore", spiega. In alternativa, ci sono anche i cerotti di marijuana, indicati per il trattamento delle malattie muscolari o per combattere l'assuefazione alla nicotina. Da applicare nelle zone dove confluiscono le vene, come per esempio i polsi, questi nastri adesivi garantiscono un rilascio progressivo di una dose piuttosto elevata di cannabinoidi. In base alle testimonianze di chi li ha già provati, l'esperienza è diametralmente opposta a quella garantita da altri metodi di assunzione: mentre con il fumo basta qualche minuto per sentire l'effetto, i cerotti richiedono più ore, rimanendo attivi molto più a lungo e, fra l'altro, senza alcun effetto allucinogeno.

I profili terpenici

Un altro prodotto che sta destando l'interesse della scienza sono i terpeni, molto più pregevoli di quanto si pensasse a causa dell'effetto "entourage", un'azione sinergica tra questi e i cannabinoidi senza la quale il THC e il CBD non apporterebbero gli stessi benefici.

Alimentata da questa scoperta, negli ultimi anni l'industria della cannabis ha fatto di tutto e di più per sviluppare prodotti basati su questi composti aromatici. Uno dei risultati sono i profili terpenici, dei concentrati interamente naturali che riproducono l'aroma e il sapore delle diverse varietà di cannabis tramite l'estrazione ed analisi in laboratorio del campione di una determinata varietà e la sua successiva ricostruzione con terpeni ricavati da piante legali.

All'avanguardia di questa rivoluzione troviamo marche come Cali Terpenes o Pure Sativa, che spiccano per i loro facsimili di varietà tanto esotiche quanto Tropicana Cookies, Blackberry Kush o 707 Truthband. Il prodotto è indirizzato a coloro che vogliono godersi l'aroma della cannabis ma senza gli effetti psicoattivi caratteristici della pianta e si può aggiungere a sigarette, vaporizzatori, creme, lozioni e oli per massaggi. C'è addirittura chi usa i profili terpenici per correggere il sapore di quelle cime che col tempo perdono di intensità.

Polvere di cannabis

Una delle grandi novità è sicuramente la polvere di marijuana. Sviluppata congiuntamente dal coltivatore THC Design e dall'azienda di biotecnologie Made by Science, si tratta di un preparato contenente più del 80% di THC da sciogliere in acqua o da spolverare su altri prodotti. E nonostante la polvere con concentrati di cannabis (e grandi quantità di amido) non sia nulla di nuovo in posti quali il Colorado o lo stato di Washington, i creatori affermano che il loro è un prodotto completamente diverso, e lo definiscono come una delle prime miscele alla cannabis solubili in acqua e di facile utilizzo al mondo.

Come dichiarato dal cofondatore di THC Design, Ryan Jennemann, l'intenzione è quella di offrire un'alternativa ai produttori di alimentari che al momento sono costretti ad utilizzare l'olio di THC per la fabbricazione di brownie, biscotti o caramelle alla cannabis e che si trovano ad affrontare il problema di una scorretta distribuzione del THC. Situazione che non si verifica con questa polvere microincapsulata e di "fabbricazione segreta", che garantisce la stessa dosi di cannabinoide in tutte le porzioni. Il principale vantaggio sta nella possibilità di utilizzare il prodotto come un normale ingrediente culinario. "È come aggiungere dello zucchero o della farina", afferma Joshua Held, CEO di Made by Science. E continua: "Puoi addirittura spolverarlo sui piatti".


Proprio per questo, stanno considerando anche la vendita diretta ai consumatori tramite i dispensari di Los Angeles. I pazienti potrebbero così mescolare la polvere con acqua e beneficiare degli effetti in un solo sorso. E non finisce qua. Presto arriverà anche una versione da utilizzare come rimedio contro gli effetti dei postumi da sbornia, proprio come si usa fare con gli antidolorifici quali l'ibuprofene.

In definitiva, nuovi format di consumo che sono già sul mercato o che arriveranno a breve e che stanno contribuendo ad avvicinare la pianta di cannabis e i suoi benefici ai consumatori. E tu, te la sentiresti di provarli?

27/03/2018

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