Potenziali pericoli per le piante di cannabis in fase pre-raccolta

  • Siamo in quel favoloso periodo dell’anno in cui ci meravigliamo a contemplare le nostre piante in piena fioritura. Le infiorescenze crescono di minuto in minuto e il raccolto è sempre più vicino.
  • Si tratta però di una fase molto delicata che richiede tutta la nostra attenzione se vogliamo evitare che un errore di distrazione mandi all’aria il lavoro di tutta la stagione.
  • Scopri in questo articolo le misure preventive da prendere per proteggere le tue piante di cannabis fino al momento del raccolto.

C'è un vecchio proverbio francese, molto utilizzato dai viticoltori di Bordeaux, che dice "Dormiremo più tranquilli quando sarà tutto nel sacco". Portare a termine il raccolto è motivo di tranquillità per tutti i tipi di coltivatori, e quelli di cannabis non fanno eccezione. Infatti, la possibilità di perdere parte o addirittura tutto il raccolto è un rischio che accompagna i grower sin dal momento della semina.

Sono numerosi i pericoli che minacciano i semi di cannabis nella fase finale del loro ciclo vitale. L'eccesso di umidità, spesso dovuto a un'irrigazione troppo abbondante, può portare alla comparsa di funghi (botrire, peronospora, oidio), soprattutto nel caso delle piante poco resistenti a questi patogeni, mentre l'inquinamento luminoso, un fenomeno poco conosciuto tra i coltivatori ma comunque molto dannoso per la cannabis, può interrompere o addirittura impedire la fioritura.

A ciò si aggiunge la presenza di raccoglitori di funghi, cacciatori e persone malintenzionate che non si fanno scrupoli ad appropriarsi del lavoro altrui alla minima occasione.

Misure preventive consigliate prima del raccolto

I coltivatori esperti sanno bene quanto possa essere delicata la fase che precede il raccolto, un periodo nel quale possono convergere una serie di fattori potenzialmente fatali per la fase finale del ciclo vitale delle piante e che bisogna quindi assolutamente evitare.

Umidità e rischio di comparsa di botrite, peronospora e oidio

Botrite, peronospora e oidio sono i funghi che più spesso colpiscono la cannabis in fase pre-raccolta. A settembre, con l'imminente arrivo dell'autunno, le piogge si fanno più frequenti in Europa e le temperature iniziano ad abbassarsi. In questo periodo dell'anno sono frequenti anche i contrasti climatici, che in molte zone portano a violenti sbalzi di temperatura. Il tutto accompagnato da un elevato livello di umidità che favorisce la comparsa di questi tre funghi, le cui spore coprono le piante rovinando i loro deliziosi e profumati fiori.

Per non perdere la battaglia contro queste malattie, è importante seguire alcuni semplici consigli:

Applica 1 ml di stimolatore di radici una volta a settimana per rafforzare il sistema immunitario delle piante, addirittura durante le ultime settimane del ciclo.

Annaffia con moderazione per evitare che all'aumento dell'umidità dell'aria caratteristico della stagione autunnale si aggiunga un eccesso di umidità nel substrato.

Se coltivi in vaso e le dimensioni e il numero di esemplari lo permettono, porta le piante al riparo ogni sera per ridurre il rischio di comparsa di funghi e anche quello di furto.

Se coltivi in piena terra, agita delicatamente le piante ogni mattina per eliminare l'eventuale eccesso di umidità accumulatosi durante la notte. Per farlo, prendi lo stelo principale tra le dita indice e medio e, con delicatezza, effettua movimenti orizzontali di circa due centimetri.

Un altro aspetto fondamentale è quello di informarsi sulle caratteristiche, in particolare sul livello di resistenza delle varietà che si intende coltivare. Purtroppo, non tutte le genetiche sono in grado di fronteggiare l'attacco di questi funghi; le varietà di cannabis a predominanza indica, ad esempio, sono spesso più sensibili in questo senso.

Durante le ultime settimane, esamina le piante con attenzione ogni giorno per evitare che l'eventuale comparsa di muffa, che spesso non è immediatamente percepibile, passi inosservata e finisca per danneggiare gravemente le piante.

Un altro trucco utile è quello di effettuare la raccolta in modo graduale, lavorando più volte sulla stessa pianta man mano che maturano i fiori. Se uno o più esemplari presentano fiori densi e compatti in cima, conviene quindi raccoglierli subito anche se le infiorescenze circostanti non sono ancora completamente mature. Procedendo in questa maniera, proteggerai almeno parte del raccolto da rischi evitabili.

La raccolta scaglionata purtroppo si adatta meno bene alla coltivazione in guerrilla. Per motivi di sicurezza, quando si coltiva in mezzo alla natura, la cosa migliore è scegliere il momento più opportuno e raccogliere in una volta sola.

I problemi di umidità eccessiva nelle piante sono strettamente legati al controllo del VPD (vapor pressure deficit), un valore non sempre facile da gestire.

L'VPD è la differenza tra l'umidità presente nell'aria e l'umidità totale che l'aria è in grado di contenere quando raggiunge il punto di saturazione, momento in cui l'umidità si condensa e si formano particelle d'acqua sulle foglie.

I fiori di cannabis sono particolarmente sensibili a questo fenomeno perché la loro consistenza densa e spugnosa favorisce l'assorbimento di umidità, rendendoli il bersaglio ideale per questi tre funghi. Il momento più delicato è la notte, quando l'umidità aumenta sensibilmente a causa dell'assenza di luce e del calo delle temperature.

Come già accennato, un altro aspetto che può incidere sul comportamento delle piante è la loro resistenza a livello genetico, che sarà determinata dalla varietà. Poi c'è da considerare anche il fatto che le condizioni climatiche non sempre sono idonee: un autunno precoce, con giornate piovose, fredde e poco luminose, non è di certo lo scenario ideale per la crescita della cannabis. In questi casi meglio quindi raccogliere quanto prima.

L'inquinamento luminoso

Un altro aspetto di cui bisogna tener conto nell'affrontare la fase pre-raccolta è l'illuminazione. Questo perché se una fonte di luce potente illumina la coltivazione outdoor in modo più o meno costante durante la fioritura, le piante potrebbero essere indotte a pensare che devono tornare in fase vegetativa.

Per evitare che la fioritura venga interrotta o ritardata, bisogna quindi assicurarsi che non rimangano luci accese durante la notte nelle vicinanze della coltivazione, evitando anche la presenza di lampioni stradali nel raggio di 100 metri.

Questo problema riguarda solo le varietà di cannabis femminizzate e le varietà Quick, entrambe fotodipendenti. Le varietà autofiorenti sono immuni agli effetti della luce e fioriscono in maniera automatica a prescindere dal fotoperiodo o dall'eventuale presenza di fonti luminose esterne.

Il problema dei furti nelle coltivazioni di cannabis outdoor

La regola d'oro per proteggere la tua coltivazione di cannabis outdoor è la discrezione. Per esperienza sappiamo che questi "giardini segreti" attirano l'attenzione di persone malintenzionate che non si fanno problemi ad appropriarsi della roba altrui. Il nostro consiglio è quindi di parlane solo con persone di assoluta fiducia.

Se coltivi in stile guerrilla in mezzo alla natura, dovrai essere particolarmente discreto e limitare al massimo le tue visite al luogo della coltivazione per non farti notare nei dintorni. Questo consiglio è valido per l'intero ciclo di coltivazione; durante le annaffiature, che vanno ottimizzate per ridurre gli spostamenti, e anche durante la raccolta, che conviene assolutamente effettuare in una volta sola.

Ma coltivare in casa propria non significa che ci si possa rilassare. Nei giorni che precedono la raccolta, l'aroma delle piante si intensifica e diventa più attraente per il coltivatore… ma non solo! A seconda della varietà e del fenotipo coltivato, poi, le piante potrebbero essere visibili dalla strada o da altri punti del vicinato, risvegliando nei vicini la voglia di appropriarsi del frutto del tuo lavoro o di compiere un preteso atto civico e informare le autorità.

Per evitare questo tipo di situazioni, la cosa migliore è tenere d'occhio le piante per l'intera durata della fase finale della coltivazione. Se non puoi occupartene personalmente, affidati a una persona di fiducia, l'importante è che ci sia sempre qualcuno in casa per disincentivare i ladri.

Purtroppo, in questi ultimi anni, sono emerse organizzazioni specializzate in questo tipo di furti, che seguono i movimenti dei coltivatori e approfittano della loro assenza per fare man bassa. È fondamentale quindi essere attenti a qualsiasi movimento sospetto o inusuale. Tieni gli occhi aperti! Ogni dettaglio potrebbe essere importante.

Riepilogo delle misure preventive da prendere

  • Informati sulla data del raccolto e sulla resistenza delle varietà che intendi coltivare.
  • Durante le 3-4 ultime settimane, annaffia il minimo indispensabile per limitare il livello di umidità.
  • Applica uno stimolatore di radici una volta a settimana per rafforzare il sistema immunitario.
  • Se coltivi in vaso, porta le piante al riparo ogni sera durante le 2-3 ultime settimane.
  • Esamina le piante spesso e con attenzione (punto di maturazione, possibile comparsa di patogeni (botrite, peronospora, odio), ecc.).
  • Al mattino, elimina l'eventuale acqua in eccesso accumulatasi durante la notte.
  • Proteggi la coltivazione da ogni fonte di luce assicurando una distanza di almeno 10 metri.
  • Se le condizioni lo permettono, effettua la raccolta in maniera scaglionata a seconda del livello di maturazione dei fiori (fattibile nelle coltivazioni domestiche).
  • Se coltivi in guerrilla, scegli il momento più adatto per raccogliere e procedi in una volta sola per ridurre le possibilità di essere scoperto.
  • Scarta i fiori colpiti da muffa (non adatti al consumo).
  • Per evitare eventuali furti, mantieni un profilo basso dalla semina al raccolto.
11/09/2020

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