Tutti con #FreePannagh: un processo dal quale dipende il futuro della comunità cannabica spagnola

#FreePannagh è l’'hashtag' più utilizzato dalla comunità cannabica spagnola da qualche giorno a questa parte. L’obiettivo non è altri se non il fare forza e il mostrare dei messaggi di sostegno per l’associazione dei Paesi Baschi ‘Pannagh’, che domani affronterà un interrogatorio al fine di chiarire dinnanzi alla corte il caso poco più di tre anni fa ha portato alla chiusura e all’imputazione di molti dei suoi membri. 

Il caso è ampiamente conosciuto, sia per le implicazioni che nasconde, sia per la notorietà degli imputati, trascinatori nel processo di inserimento e legalizzazione dei CSC nel nostro paese. Nel 2011, l’associazione di cannabis ‘Pannagh’ è stata presa d’assalto dalla polizia municipale di Bilbao. Alcuni dei suoi membri restarono in stato di arresto per vari giorni, il locale venne chiuso e il giudice decise di condannare l’associazione e di proibire qualsiasi tipo di attività.

Non è la prima volta che questo accade. E in tutti i processi precedenti sono state commutate e archiviate come risoluzioni giudiziarie definitive, con delle ordinanze da parte degli organismi provinciali di Bizkaia e Álava, arrivando persino alla restituzione della marijuana sequestrata in due occasioni. 

Tuttavia, questa volta si richiede per ciascuno dei tre imputati della dirigenza una pena di sei anni di carcere, e due anni per gli altri due imputati, oltre a una multa di circa 800.000 euro ciascuno. Questo nonostante il fatto che alcuni degli elementi presentati dal procuratore di questo caso nella sua accusa siano stati smentiti nel corso del processo grazie alla partecipazione di alcuni testimoni.

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