direzione antimafia depenalizzazione cannabis

La Direzione Nazionale Antimafia considera la depenalizzazione della cannabis uno strumento di lotte alla mafia

  • Secondo il Telegraph, un quotidiano inglese che ha recentemente pubblicato un articolo sulle dichiarazioni del Procuratore Nazionale Antimafia Franco Roberti sui rapporti tra l’ISIS e la mafia italiana, lo scenario del narcotraffico dell’hashish sta cambiando e le due or-ganizzazioni criminali sono entrambe coinvolte.
direzione antimafia depenalizzazione cannabis

Da una pochi giorni sono stati ampiamente rilanciati e condivisi sui social internazionali le dichiarazioni del Procuratore Nazionale Antimafia Franco Roberti, secondo il quale lo stato islamico stia aumentando i propri introiti attraverso il narcotraffico e le relazioni con le organizzazioni criminali italiane. Il Nord Africa è un teatro di guerre civili e crisi politiche da quasi 5 anni.

In questo conte-sto così caotico ha preso piede un organizzazione criminale, l’Isis che si è fatta strada e opera in modo analogo ad altre mafie sparse nel mondo. Sul fronte dell’autofinanziamento è nata con i ricavi dei sequestri di persona, si è in breve tempo accresciuta con il traffico di esseri umani nelle rotte verso l’Occidente e, come tutte le al-tre mafie, si è imposta ultimamente nel narcotraffico e nel contrabbando di armi. Ed è proprio riguardo questi ultimi, a seguito di numerose operazioni di polizia nel Medi-terraneo che La Direzione Nazionale Antimafia ha osservato delle relazioni tra il gruppo terroristico e la mafia italiana strettamente connesse al traffico di stupefacenti.

Dal Marocco al Canale di Sicilia

L’inasprimento dei conflitti sulle coste del Mediterraneo ha modificate le rotte storiche dei migranti e dei narcotrafficanti. Meryem, Munzur sono i nomi di alcune delle navi seque-strate nel Canale di Sicilia negli ultimi mesi a seguito di un’operazione ancora in corso inserita n una complessa indagine di polizia internazionale, denominata “Libeccio Inter-national”. Il traffico di hascish ha subito dei cambiamenti e, secondo il Gico di Palermo, il Nucleo di Polizia impegnato in questa operazione, in questi ultimi anni l’asse del commercio si è spostato dalle coste spagnole a quelle libiche. Se prima era lo Stretto di Gibilterra ad essere maggiormente interessato al passaggio di hascisc dal Marocco ora di fatto i trafficanti si muovono nel più sicuro Canale di Sicilia. Ogni giorno tra lo Stretto di Sardegna e Pantelleria passano migliaia di imbarcazioni e solo nell’ultimo anno sono state intercettate quasi 120 tonnellate di hascisc perlopiù su navi e pescherecci. Si tratta quindi non solo di un cambio nelle rotte ma anche la struttura è radicalmente mutata. Secondo il Ten. Col. Campobasso, comandante del Gico di Palermo, prima l’hascisc veniva introdotto in Europa in piccole quantità. Adesso i trafficanti sono spesso i mercanti libici pronti ad investire enormi somme in partite di cannabis di ingente con-sistenza.

Dal Marocco al Canale di Sicilia

Navi mercantili, abitualmente utilizzate per il commercio, dal Marocco passano la Tunisia e arrivano cosi nel Canale di Sicilia, dove ogni giorno si combatte una batta-glia per chi vuole entrare in Europa. Roberti osserva come vi siano delle similitudini nel modus operandi tra i militanti islamici e le mafie tradizionali, come Cosa Nostra, la Camorra e la ‘Ndrangheta che fanno pensa-re infatti che il gruppo islamico sia una mafia a tutti gli effetti. Ed è proprio l’organizzazione calabrese che negli ultimi tempi è stata posta sotto osservazione dalla Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria perché come spiega il procuratore reggino Cafiero de Raho “La ‘ndrangheta è un’organizzazione criminale che si muove per finalità di profitto, quindi ovunque c’e’ un profitto, un interesse.” Le mafie italiane hanno creato una network esteso in tutto il mondo e in particolare modo la ‘Ndragheta sta estendendo la sua rete di affari e contatti praticamente ovunque. Attra-verso il monitoraggio del denaro ricavato dal narcotraffico si sta cercando di individuare chi con il narcotraffico finanza un gruppo terroristico.

Nuovi orizzonti

Esistono una seri di presupposti che fanno pensare ad un coinvolgimento delle organiz-zazioni nostrane con i terroristi islamici. Per ora non c’è nulla di ufficiale anche per via delle indagini che verrebbero ostacolate dalla pubblicazione delle operazioni in corso. Ad ogni modo un valido strumento per contrastare le organizzazioni criminali sembra quindi la depenalizzazione della cannabis. In questo modo sia la mafia italiana che lo stato islamico si ritroverebbero senza le contingenti entrate derivate dal mercato nero di questa pianta e verrebbero dunque danneggiate e indebolite. Oggigiorno a pagare sono sempre gli stessi, cioè tutte le vittime delle organizzazioni criminali. Come dice sempre Roberti “la corruzione non è solo un reato contro l’economia ma sopratutto contro la libertà personale e il sistema democratico”. Si pagano gli usurai per esercitare la propria attività commerciale, si paga un documento o una tratta per passare la Fortezza Europa e si pagano troppi soldi per poter accedere ad una pianta che in sempre più Stati del mondo viene legalizzata e posta come oggetto di studio per via delle sue innumerevoli qualità. La legalizzazione potrebbe quindi non solo migliorare il benessere e l’economia del paese ma sopratutto combattere l’aumento di introiti da parte delle mafie che per i loro interessi distruggono ogni giorno la vita di milioni di persone.

nuovi orizzonti

SITOGRAFÍA

  • http://video.repubblica.it/edizione/palermo/le-navi-della-droga-blitz-nel-canale-di-sicilia-per-fermare-traffico-di-hashish-dei-ras-libici/231098/230563
  • http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Procuratore-Roberti-Isis-Un-autentico-Stato-mafioso-22c26169-6f43-45c3-b788-e4fda0cc4b38.html
  • http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/03/02/isis-stato-mafioso-a-tutti-gli-effetti-franco-roberti-presenta-relazione-dna/2513358/
  • http://www.telegraph.co.uk/news/2016/04/19/isis-and-italian-mafia-teaming-up-to-smuggle-cannabis-into-europ/
  • http://www.ansa.it/calabria/notizie/2015/02/22/de-raho-isis-puo-avere-appoggio-cosche_6416b7eb-fce6-481a-aee7-e74e7f2848a4.html
03/05/2016

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