7 miti sul CBD

  • Nel corso degli ultimi anni, le regole del gioco dell’industria della cannabis sono state trasformate dal CBD o cannabidiolo, un composto che contiene numerose proprietà medicinali e che presenta anche alcuni vantaggi a livello ricreativo.
  • Questo cannabinoide non ha soltanto contribuito alla regolarizzazione della cannabis in vari paesi e stati, ma ha anche modificato il paradigma di consumo.
  • Come succede spesso quando qualcosa diventa di moda, intorno al cannabidiolo sono sorti diversi miti e leggende che conviene chiarire. La chiave per un consumo consapevole e responsabile sta nell’informazione. In questo post facciamo chiarezza su cosa c’è di vero e di falso nei miti più diffusi sul CBD.

Mito 1: Il CBD non ha alcun effetto sulla psiche

Il CBD viene spesso descritto come un composto non psicoattivo. Noi stessi utilizziamo questa descrizione in quanto modo più semplice per trasmettere l'idea che il cannabinoide non provoca la "botta" che si associa alla cannabis (e il cui responsabile è il THC). In senso stretto, però, il termine "psicoattivo" fa riferimento a tutte quelle sostanze chimiche che hanno un effetto sul sistema nervoso centrale e sono in grado di alterarne le funzioni.

Pur essendo stato provato che, a differenza del THC, il CBD non altera le funzioni motorie né la percezione della realtà, la sostanza si è dimostrata un potente ansiolitico e antipsicotico che migliora lo stato d'animo. Il CBD ha dunque un effetto sulla psiche, sebbene questo non possa essere definito come intossicante.

Mito 2: Il CBD è medicinale ed il THC è ricreativo

Questa è una delle convinzioni false più diffuse, ma in realtà le applicazioni medicinali del THC sono state confermate da numerosi studi. Il cannabidiolo, a sua volta, è comunemente utilizzato per fini ricreativi in quanto le varietà ricche di CBD provocano un effetto psicoattivo meno invasivo. Pur non essendo intossicante di suo, quando lo si combina con il THC, il CBD ha un effetto modulatore che apre le porte ad esperienze psicotrope nuove.

 

Mito 3: Il CBD è sedativo

Il CBD non è sedativo di per sé. Non bisogna confondere il suo effetto ansiolitico con un effetto sedativo o narcotico quando in realtà gli studi parlano piuttosto di un possibile effetto rinvigorente o energizzante. Molto probabilmente la confusione deriva dal fatto che la maggior parte delle varietà ricche di CBD contengono elevate quantità di mircene, un terpene dalle proprietà sedative. Il cannabidiolo isolato, però, non provoca sonnolenza, ed infatti diversi pazienti di studi clinici hanno assicurato di sentirsi più svegli dopo l'assunzione di dosi elevate del cannabinoide.

Mito 4: Il CBD estratto dalla canapa è meno efficace del CBD estratto dalla cannabis

Il CBD è un cannabinoide e la sua qualità non cambia sulla base della fonte di estrazione. La molecola rimane la stessa sia quando viene ricavata dai fiori della canapa, sia quando ottenuta da varietà di cannabis ricche di CBD. Ciò che è invece possibile è riscontrare differenze nella concentrazione finale del composto, cioè nella quantità di CBD contenuta negli oli una volta finito il processo di estrazione. In questo caso, l'opzione migliore è sicuramente utilizzare varietà di cannabis ricche di CBD, che grazie ai processi di breeding svolti da alcune banche di semi, contengono livelli molto più elevati di CBD rispetto alle piante di canapa. Un buon esempio è Dinamed CBD Plus, la quale raggiunge livelli di CBD fino al 20%.

Mito 5: Il CBD non ha effetti collaterali

Come spiegato in questo post, il CBD può causare effetti collaterali quali stanchezza, diarrea o cambiamenti di appetito e peso. In questo caso, il mito deriva dal fatto che questi effetti sono molto meno gravi rispetto a quelli dei farmaci che vengono utilizzati nella terapia di patologie come l'epilessia, contro le quali il CBD si è dimostrato altamente efficace. La conclusione è dunque che il cannabinoide provoca effetti collaterali, anche se con un livello di sicurezza molto più elevato addirittura ad alti dosaggi.

Mito 6: Il CBD guarisce ogni cosa

Come per tanti altri prodotti improvvisamente diventati di moda, gira il mito che il CBD sia un toccasana. Inutile dire che non è così. Nonostante le sue dimostrate proprietà medicinali, il cannabinoide non è il Sacro Graal della medicina. Come qualsiasi altra sostanza o farmaco, questo è efficace nella cura di alcune malattie, ma non è certo una sostanza miracolosa. Dunque, prima di cominciare una terapia a base di CBD, è fondamentale che un medico valuti i potenziali benefici per il paziente e stabilisca la dose adeguata. Qualora rivolgersi ad uno specialista non sia possibile, consigliamo fortemente di informarsi sulle proprietà e applicazioni del CBD su fonti attendibili.

 

Mito 7: Più ce n'è, meglio è

Gli eccessi non fanno mai bene, e ciò vale anche per il CBD. Per quanto la sostanza sia benefica per l'organismo, un consumo eccessivo non è sinonimo di una salute migliore. Il corpo umano è una macchina quasi perfetta, dotata di meccanismi di autoregolazione e riequilibrio per i quali è fondamentale usare il buonsenso. Un'alimentazione equilibrata, un po' di attività fisica e una buona routine di sonno sono la chiave per mantenere l'omeostasi (equilibrio di tutte le funzioni dell'organismo). Pur essendo un ottimo alleato ad esempio per sopravvivere alle situazioni stressanti, gli studi sugli effetti del consumo cronico e a dosi elevate del CBD non sono ancora sufficienti. Dunque è importante fare un uso adeguato e responsabile della sostanza.

11/04/2019

Commenti dei nostri lettori

Non ci sono commenti ancora. Vuoi essere il primo?

Lascia un commento!

Contatto

x
Contattaci