usos cbd principal

Dieci usi medicinali attuali del CBD per altrettante patologie

  • Numerosi studi scientifici hanno dimostrato l’efficacia della cannabis come rimedio per molteplici malattie e patologie.
  • La ragione principale è il suo alto contenuto di cannabidiolo, conosciuto perlopiù con la sigla CBD. Questo componente agisce come ansiolitico, rilassante e antinfiammatorio in casi di sclerosi multipla, epilessia, schizofrenia, depressione o dolore cronico. In seguito, di spieghiamo nel dettaglio quali sono gli usi più diffusi in base alle diverse patologie. 
usos cbd principal

Il CBD è, insieme al THC, una delle componenti più importanti della cannabis. La sua struttura molecolare è molto simile a quella del suo compagno, il tetraidrocannabinolo, con la differenza che il THC ha effetti psicoattivi, un qualcosa che non è causato dal CBD. La sua bassa tossicità rende questa sostanza l'elemento chiave della marijuana per il trattamento di numerose malattie.

Secondo lo studio pubblicato nella rivista Pharmacology & Pharmacy, l'estratto della pianta di marijuana ricco di CBD ha un efficacia migliore rispetto al CBD utilizzato nella sua forma chimica pura. Ciò è dovuto alla presenza di altri cannabinoidi e molecole nella pianta, che agiscono come potenziatori delle sue proprietà in virtù del cosiddetto "effetto entourage". Ora, quali sono gli usi medicinali del CBD e per quali malattie vengono utilizzati? Ti portiamo diversi esempi.

1. Ridurre i dolori provocati da artrite e reumatismi

Le malattie delle articolazioni possono essere causate da due ragioni principali. Da un lato, il loro consumarsi con la conseguente infiammazione, come nel caso dell'osteoartrite o dell'artrosi; dall'altro, una malattia autoimmune o un'infezione come avviene con l'artrite reumatoide. Questo tipo di disturbi comporta forti dolori per i quali l'uso di CBD è una soluzione molto efficace. I nervi incaricati di trasportare i segnali di dolore dalle articolazioni al cervello sono pieni di recettori dei cannabinoidi.

In questo senso, il CBD agisce con effetto analgesico e anti-infiammatorio riducendo il gonfiore e alleviando il dolore dei malati. Può essere somministrato per via orale o topica sotto forma di creme o pomate che agiscono direttamente sui dolori localizzati. Alcuni studi suggeriscono persino che il composto frena la progressione dell'artrite reumatoide, essendo una sostanza responsabile della modulazione del sistema immunitario. 

2. Ai sintomi della chemioterapia

Secondo uno studio pubblicato dal British Journal of Pharmacology, il cannabidiolo ha a disposizione degli agenti di anti-angiogenesi. Ciò significa che inibisce la creazione di nuovi canali sanguigni necessari per la crescita dei tumori. Così, il cannabidiolo rallenta la proliferazione e l'invasione di cellule dannose in alcuni tipi di tumori, come il cancro al seno, ai polmoni o al cervello.

Inoltre, il CBD, avendo delle proprietà antiemetiche, è utilizzato per combattere la nausea e il vomito provocati dalle sedute di chemioterapia a cui devono sottoporsi questi pazienti.

3. Lottare contro gli attacchi convulsivi dell'epilessia

Diversi studi clinici hanno dimostrato che il CBD possiede proprietà anticonvulsivanti ed è un modo efficace per trattare l'epilessia. È considerato come un rimedio efficace soprattutto nei bambini affetti dalle sindromi di Dravet, di West o di Lennox-Gastaut. Queste malattie, considerate rare, provocano attacchi più lunghi e, pertanto, un rischio maggiore di subire danni cerebrali irreversibili.

La somministrazione di CBD frena questi attacchi proteggendo i pazienti dalle loro conseguenze. Ci sono stati persino casi in cui il CBD è stato l'unico trattamento valido per le convulsioni, come è accaduto alla ragazza americana Charlotte Figi, che soffriva di un numero di attacchi epilettici che arrivava anche 300 in una settimana ed è riuscita a ridurli di un 99% grazie all'assunzione di CBD.

Ora Charlotte può dormire e mangiare da sola; si è ridotto persino il grave autismo di cui soffriva a causa della sua malattia. I suoi ottimi risultati, supportati da un crescente numero di esperti, sono serviti ad incoraggiare migliaia di pazienti affetti da epilessia a fare uso di CBD. Uno dei più famosi ceppi di marijuana ricchi di CBD reca anche il suo nome: Charlotte's web. 

4. Ridurre i sintomi della sclerosi multipla

La caratteristica principale della sclerosi multipla è l'infiammazione del tessuto neuronale, un qualcosa che il CBD è in grado di ridurre grazie ai suoi agenti anti-infiammatori. Nel corso della storia, numerosi studi hanno sostenuto questi benefici, che sono serviti per creare il primo farmaco al mondo a base di cannabis, il Sativex.

L'infiammazione neuronale prodotta dalla sclerosi multipla innesca una serie di sintomi neurologici, tra cui la perdita del controllo motorio, la debolezza muscolare e gli spasmi, uno stato d'animo instabile e l'affaticamento. Anche questi possono essere ridotti grazie al consumo di CBD, che ha anche delle proprietà ansiolitiche e antispastiche.

Inoltre, è stato anche dimostrato che il CBD è in grado di controllare il dolore associato a questa malattia. In uno studio clinico, la medicina a base di CBD e somministrata sotto la lingua sotto forma di spray si è dimostrata più efficace del placebo nel ridurre il dolore e i disturbi del sonno in pazienti affetti da sclerosi multipla. 

5. Combattere malattie infiammatorie dell'intestino, come quella di Crohn o la colite ulcerosa

Secondo l'Osservatorio Spagnolo di Cannabis Medicinale, il CBD è una cura potente contro la colite ulcerosa o il morbo di Crohn. Entrambi sono causati dall'infiammazione dell'intestino, che viene combattuta e ridotta dal CBD con i suoi agenti anti-infiammatori.

Così, molti pazienti con situazioni di infiammazione acuta e cronica nei loro intestini hanno beneficiato del trattamento con cannabinoidi per migliorare la loro qualità della vita. Tuttavia, con questo tipo di malattie, così come con altre, gli esperti dicono che servono studi più scientifici per conoscere le dosi indicate per ogni patologia.

6. Proteggere dalla degenerazione neuronale dell'Alzheimer

Dei ricercatori di Neuroscienze in Australia hanno suggerito che il CBD può avere un potenziale terapeutico per i disturbi cognitivi specifici associati all'Alzheimer. Questo perché il CBD ridurrebbe l'aggregazione di placche di beta-amiloide, una proteina reporter della malattia, e diminuirebbe la fosforilazione (processo chimico di aggiunta di fosfati) delle proteine Tau, un altro indicatore biologico di questa condizione. Questo potrebbe causare la degenerazione dei neuroni, portandoli alla morte cellulare.

Il CBD, grazie alle sue molteplici qualità, potrebbe anche ridurre l'infiammazione neuronale e favorirebbe la creazione di nuove cellule cerebrali che aiuterebbero a contenere la malattia. Così, il CBD funge da neuro protettore preventivo. 

7. Arrestare la progressione della sclerosi laterale amiotrofica (SLA)

Allo stesso modo, il CBD ha dimostrato di avere effetti benefici sulle principali malattie neurodegenerative che compromettono le parti dei gangli basali e mitocondriali del cervello. Una di queste malattie è la sclerosi laterale amiotrofica, meglio conosciuta come SLA; in molti casi, la cannabis medicinale ha rallentato e fermato la sua progressione.

I recettori dei cannabinoidi sono associati all'appetito, alla sensazione di dolore e allo stato d'animo. Pertanto, quando si attivano con la presenza di CBD, rilasciano delle qualità neuro protettrici, antiossidanti e anti-infiammatorie che riducono anche i sintomi della SLA.

8. Contribuire all'eliminazione della depressione e dell'ansia

Il CBD si distingue anche per essere un ansiolitico efficace, che permette di regolare l'umore e di evitare le fasi depressive. Inoltre, produce anche una sensazione di relax e di benessere psichico, che aiuta dinnanzi a episodi di ansia e attacchi di panico, secondo uno studio pubblicato nel 2016 sulla rivista Current Neuropharmacology. A differenza di suo cugino, il THC, il CBD non provoca effetti psicoattivi, cosa che lo rende adatto a curare le malattie relazionate agli stati mentali. 

9. Controllare i sintomi psicotici della schizofrenia

Il CBD agisce anche contro la schizofrenia. È stato rilevato che i pazienti che non riescono a mantenere sotto controllo i loro sintomi con i medicinali anti-psicotici standard ce l'hanno fatta grazie al CBD.

Questi sintomi passano attraverso compromissioni della percezione, della cognizione, delle funzioni dell'Io, della volontà, dell'affettività, della motivazione e persino della funzione psicomotoria. Tutto questo migliora con il consumo di CBD. Il sistema endocannabinoide regola anche le emozioni, il sonno, il sistema di ricompensa e la memoria avversiva dei pazienti, e al tempo stesso il CBD ottiene un effetto positivo anche sulle componenti metaboliche, anti-infiammatorie e legate allo stress della schizofrenia.

10. Evitare l'acne

Curiosamente, il CBD può essere usato anche per combattere l'acne. Il suo effetto sebostatico unito a quello anti-infiammatorio riduce la formazione di sebo nella pelle e impedisce così lo sviluppo di questa malattia, che colpisce soprattutto gli adolescenti.

Queste applicazioni mediche dimostrano che il CBD è un medicinale attivo per il trattamento di diverse malattie. Tuttavia, molti esperti affermano che continuano a fare ricerche sulle loro proprietà, al fine di trarre vantaggio da tutte le qualità mediche e scientifiche.

24/01/2017

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